"Ogni parola che scrivo è soltanto un altro modo per dire il tuo nome. Anche se scrivo cielo, terra, musica, dolore, io sto scrivendo sempre e soltanto mamma."

mercoledì 8 aprile 2009

La donna-voragine e l'uomo



Prima di tutto permettetemi di ringraziare i lettori del blog, perchè oggi abbiamo superato le 100 visite e questo mi ha reso molto orgogliosa, dato l'immenso lavoro che faccio per costruire ogni giorno questo blog!! GRAZIE!!!



E ora vi racconto una storia, ispirazione di questo post!

Ho conosciuto un ragazzo che mi ha raccontato di essere stato fidanzato con una ragazza che aveva perso la mamma da molti anni, ma che non riusciva a superare il lutto. La sua ragazza stava cercando l'edizione italiana di un libro della Edelman, ma non era ancora disponibile. Sapete cos'ha fatto il suo ragazzo? Ha comprato il libro in lingua originale, l'ha letto e l'ha tradotto per lei.
Perchè potesse, nonostante tutto, leggere quel libro che per lei era tanto importante...

Vi racconto questa storia perchè mi ha colpito profondamente per tutto l'amore che c'è dentro, ma anche perchè mi permette di introdurre un tema che mi sta a cuore...

Come si rapporta una donna, che ha perso la madre, con un uomo?
O meglio, come si rapporta l'uomo a una donna che ha subito una tale amputazione affettiva??


La donna che ha perso la madre porta dentro di sè una VORAGINE che non potrà mai essere riempita. La si potrebbe descrivere come una bulimica affettiva: raccoglie e divora affetto come può, ma nello stesso tempo lo vomita perchè non è l'affetto che desidera.

L'uomo che vuole stare accanto a una donna così, non può pensare di prescindere dalla sua perdita.
Non saremo mai donne come le altre!

Nessuna di voi si è mai sentita terrorizzata per qualcosa che non sfiora nemmeno le altre donne? Nessuna di voi ha mai sentito feroce la paura di perdere una persona, solo perchè quello sarebbe stato UN ALTRO ABBANDONO?
Ma di quale abbandono parliamo? Quello di un fidanzato o di una madre?

Chi vuole stare con me deve capire che io sono IO+LA MIA PERDITA
non c'è nulla da fare.
Sono affettivamente ingorda e fino a qualche anno fa, facevo di tutto per non essere sola, ma ancor di più facevo di tutto per non essere abbandonata: ossia trascinavo storie finite per non sentirmi sola!

Questa è la verità! E le mie sole parole erano: "NON VOGLIO ESSERE ABBANDONATA, DI NUOVO"

Ecco la trappola!!! Ecco la prima perdita, che resta lo sfondo di tutte le altre!
E l'uomo cosa può fare?

1) Ho incontrato chi ignorava la mia perdita e non è stato altro che un passatempo, per me.

2) Sono stata a lungo con un ragazzo che mi ha protetto, accudito, amato, coccolato, fino a diventare un padre per me. Era solo un sostegno, un rifugio, mi dava tutto l'amore di cui avevo bisogno, ma alla fine l'ho lasciato, perchè io volevo l'amore di mia mamma, lo cercavo in lui e non stavo con lui perchè lo amavo, ma perchè era l'unica persona che tentava di riempire il mio vuoto. Un fallimento personale.

3) Un ragazzo che ha condiviso con me la perdita, ma che non si è mai sentito in dovere di amarmi come una madre. Mi ha fatto capire, con molto dolore, che lui non ha e mai avrà quello che disperatamente andavo cercando.
Ora sto con lui, lo amo come una donna ama un uomo, con passione e ho capito che in lui (come è normale e SANO che sia) non troverò mai un amore materno. Per questo rimarrò per sempre con lui.

Mi sono dilungata! Spero di non avervi annoiato!
Se volete, lasciate la vostra esperienza con uomini, anche diversi da quelli da me incontrati!!!

Baci

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