"Ogni parola che scrivo è soltanto un altro modo per dire il tuo nome. Anche se scrivo cielo, terra, musica, dolore, io sto scrivendo sempre e soltanto mamma."

mercoledì 14 aprile 2010

Le mie paure

Oggi ho capito alcune cose molto importanti.
E come tutte le cose importanti che accadono nella mia vita, sono maledettamente legate alla mia perdita.

Dopo un periodo buio, passato ad aver paura di tutto, sommersa dall'ansia da non riuscire a respirare, dove tutto sembrava impossibile e inaffrontabile, oggi mi trovo di nuovo ad apprezzare la vita.
Fortunatamente prima che la persona al mio fianco si stancasse delle mie lamentele e dei miei dolori immaginari.

Ecco cosa ho capito:

1) Nella vita, si devono affrontare le cose una alla volta. Non ha senso scervellarsi pensando a come risolvere più problemi, non ha senso metterli uno di fianco all'altro e con essi costruire un muro che diventa invalicabile. I nostri problemi sono come tessere di domino, messe una dopo l'altra e bisogna concentrarsi solo su una di loro alla volta. Niente panico, una difficoltà alla volta. Arrivi in fondo alla fila e non te ne sei nemmeno accorto...

2) Non posso controllare la mia vita, perchè essa è imprevedibile. Per me avrà sempre delle sorprese, bellissime o orribili, ma sforzarsi di controllare ogni aspetto della propria vita significa impazzire. I progetti è meglio farli a breve distanza, perchè non sai mai che cosa ti aspetta domani. Questo implica vivere il presente con la massima partecipazione, senza costantemente pensare al domani.

3) Ho paura delle malattie e della morte, una paura irrazionale come lo sono le mie manifestazioni ipocondriache di malattie, ma questo non impedirà alla malattia di colpirmi. Per cui, ho capito che è assolutamente fuori luogo lamentarmi ora che sono in perfetta salute, perchè dovrò tenere le forze per quando la vita mi farà lo sgambetto.

4) Ancora di più, ho capito che devo accettare che le persone che amo possano soffrire, ammalarsi e anche morire. Ho capito che non posso controllare le loro vite, né è in mio potere mantenerle sempre in buona salute. Ho capito che si ammaleranno, invecchieranno e moriranno e io non ne avrò colpa. Io non potrò fare nulla, se non vivere al massimo i giorni che Dio ci concede di vivere assieme, se non essere vicina a queste persone fino alla fine.

So che potrebbero sembrare poche cose, ma non lo sono affatto. Affrontare e ACCETTARE la possibilità che un nuovo abbandono mi colpisca, ACCETTARE che io non ne avrò responsabilità e che soprattutto io non potrò impedirlo, mi ha sgravato di un peso immane.

Capire fino in fondo al cuore che la Vita va vissuta e che non la posso controllare mi ha regalato una serenità infinita.
Magari, chissà, adesso potrò davvero prendere in mano le redini della mia vita, senza paura di delusioni o inciampi, senza farmi paralizzare dalla paura. Chissà...


Circe

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