Qual è il mio futuro? 
Lo scelgo, o è inevitabilmente qualcosa a cui sono destinata?
Cosa influenza le mie scelte?
Io voglio essere ciò che era mia madre?
Quale modello abbiamo, noi donne che abbiamo perso la mamma? Non corriamo forse il rischio di voler inconsapevolmente ripercorrere la sua strada, quasi a volerla far rivivere, darle un'altra possibilità? 
Scegliamo una professione che ci si addice o ripercorriamo la strada di nostra madre?
Sappiamo essere noi stesse oppure solo un surrogato di ciò che lei era?
Ci sentiamo in dovere di concederle una vita tramite noi, più fortunate, le sopravvissute?
Scusate. Oggi è un post di domande. 
Ma fanno riflettere.
 
 
 
Mi piace invece questo post "Circe"..
RispondiEliminaIo sono una di quelle ragazze che ha scelto la stessa strada che ha percorso mia madre.
Tutti da bambina mi chiedevano se sarei diventata un medico come mia madre ed io, quasi disgustata, rispondevo di no.. e invece eccomi qui, a ripercorrere il suo stesso cammino..
questa scelta è arrivata all'ultimo anno di liceo ma non sono stata spinta nè da ciò che è stata lei, nè dal voler curare quella malattia che non le ha dato scampo.. questo è quello che credevo e che credo ancora... l'ho scelto perchè vorrei arrivare a una specializzazione che credo (e spero) possa diventare il mio lavoro..
Ma cosa c'entra mia madre in tutto questo!?
Ogni giorno mi chiedo come sarebbero le cose se lei fosse qui.. percorrere la sua stessa strada ha fatto sì, magari inconsciamente, che facessi riemergere tutto il dolore: se lei fosse qui mi potrebbe aiutare con argomenti non chiari, mi potrebbe far capire più concretamente cosa mi aspetta, ma non si tratta solo di questo.. Potremmo insieme condividere le emozioni, e lei potrebbe riviverle in me se fosse ancora qui.. O ancora potrei avvicinarmi almeno in parte alle sue emozioni che non conosco... Può sembrare assurdo tutto questo, eppure in qualche modo è un "dolce incantesimo" che mi permette di affrontare, dopo tanti anni, la perdita..
Nonostante tutto ho paura.. Non tanto per la lunghezza e la difficoltà della strada che ho davanti, più che altro che la storia si ripeta.. Forse in fondo in fondo è vero che vorrei portare a termine "l'opera" che lei non ha potuto continuare, ma non vorrei invece che si fermasse allo stesso punto..
F.