So che questo blog si rivolge in particolar modo a quelle donne che hanno perso la mamma, ma io credo che la Perdita non faccia questo genere di distinzioni.
Il mio amico era legatissimo a suo padre, erano uniti da un amore profondo, e ha dovuto vederlo morire, all'improvviso, senza il tempo di salutare. Ho riflettuto a lungo su quale "morte" potesse essere più "accettabile", se non è privo di senso unire queste due parole. Una morte così improvvisa ti lascia senza parole, senza lacrime per piangere. Lascia sbigottiti e attoniti, sconvolti e la consapevolezza, purtroppo, si fa strada lentamente nella carne per mesi e mesi, prima di colpire con violenza un giorno qualsiasi.
Non puoi mai sapere quando realmente ti renderai conto di quello che è accaduto, quali piccoli eventi scateneranno in te la disperazione più assoluta.
Ci saranno momenti in cui penserai di stare meglio, altri in cui ti sembrerà impossibile guardare avanti.
Una morte così improvvisa coglie impreparati mente e cuore, li sopprime, li anestetizza. Il dolore esploderà se possibile ancora più forte, ma tu dovrai essere ancora più forte, ancora più vicino alle persone che ami e che ti amano.
La morte non ci separa dalle persone che amiamo, ci apre una nuova strada per amarle e per essere amate da loro.
Non abbiamo più segreti per loro, non abbiamo più distanze, sappiamo di averli sempre al nostro fianco, perchè la morte non può nulla contro l'Amore che ci ha uniti in Vita.
Questa è l'unica mia certezza.
Per tutti quelli che leggono questo post, dedicate un pensiero a un grande papà.
Brusco risveglio la realtà
in un freddo gennaio morivo anch’io
quella carezza sull’anima... era Dio...
fine dei giochi impossibili
vivere i giorni rincorrerli
quelle ferite visibili ora bruciano sì!
io che sciolgo una preghiera
vera e fiera più di me
folle nell’inseguire una carriera
avrei dovuto sedermi accanto a te... di più
sembra un miracolo crescere
essere più consapevole
quanto coraggio mi hai dato a dirmi no...
stelle sopra il mio sipario
un delirio una bugia
l’amore assente da quel calendario e intanto il male ti portava via...
padre
solo poche parole
ma la musica che ascolterai
ti somiglia lo sai, è come sei
viva e lucente...
fede
vieni qui ho ancora sete
dei suoi occhi della sua allegria...
e meno male che sogno
posso incontrarti così
perché è di te che ho più bisogno...
cuore diamante: vita mia!
troppe emozioni che mancano
troppe occasioni che sfumano
dialoghi muti che uccidono senza pietà
tu sulla porta mille anni fa
pronto a raccogliere i cocci miei
a consolarmi... sei unico papà...
sono qui e il mondo è fuori
te lo devo sono qui
vado farneticando di amori amari
sofferenze e assenze... di chi resta di chi va...
padre
così tanto distante
ma che figlio bizzarro che hai
ti somiglia lo sai...
perché sei
anima grande...
grande
da stupire la gente
velenosa e insidiosa se mai...
che se hanno un figlio a colori
lottano contro di lui
per appiattirgli i pensieri
pane e superficialità
all’alba dei miei ricordi
sei qui al mio fianco... ci sei!
più le incertezze o gli sbagli
spero che mi perdonerai...
era gennaio su quell’addio
non ebbe successo il destino mio
pochi paganti e un applauso: quello tuo!
Circe
 
 
 
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