"Ogni parola che scrivo è soltanto un altro modo per dire il tuo nome. Anche se scrivo cielo, terra, musica, dolore, io sto scrivendo sempre e soltanto mamma."

giovedì 3 febbraio 2011

Hope Edelman - Figlie senza madre [introduzione]

.Sottolineature a matita. 2003-2011



"Come la maggior parte delle famiglie nella stessa situazione, anche la nostra affrontò la perdita meglio che potè, vale a dire che evitammo di parlare della morte della mamma, fingendo che tutto andasse avanti esattamente come prima."

"La rabbia, il senso di colpa, la tristezza, il dolore, in breve tutte le emozioni vennero soppresse; si affacciavano alla superficie in brevi esplosioni solo quando diventavano incontenibili."

"Oltre a non riuscire a menzionarla senza emozionarmi, detestavo la pietà della gente, che mi faceva sentire diversa, un'estranea, un'orfana degna di compassione, proprio in un periodo in cui bramavo l'anonimato della folla."

"Nelle conversazioni ero diventata evasiva come un politico esperto, accennando "alla mia famiglia" invece che ai "miei genitori" e formulando con cura le frasi in cui mia madre non era mai nominata al passato."

Scusate, ma ogni volta che rileggo queste parole si riaprono gli squarci del mio passato...

"Ma quando ero sola, cercavo in biblioteca e nelle librerie locali dei testi che trattassero della perdita della madre;"

"Di recente sono spinta da un bisogno quasi incontrollabile di avvicinarmi a gente che conosco appena e dire: "Ho perso mia mamma quando avevo diciassette anni." Naturalmente non lo faccio, ma l'impulso c'è. In questo modo mi sembra di spiegare tutto quanto c'è da sapere su di me, perchè a volte è proprio questo che sento."

"..un acuto senso di isolamento dalla famiglia, la consapevolezza costante della precarietà della vita, la sensazione di essere "bloccate" nello sviluppo emotivo, come se non fossimo mai veramente cresciute dopo l'età che avevamo al momento in cui nostra madre era morta, la tendenza a cercare un affetto di tipo materno in uomini che non potevano darcelo, il renderci conto che la perdita subita ci aveva plasmato, fortificato e perfino liberato, consentendoci di prendere decisioni e di attuare cambiamenti forse altrimenti impossibili."

Della serie: come convincersi che non tutto il male viene per nuocere...

"...le madri sono immortali, le madri non muoiono giovani, le madri non abbandonano mai i figli."

"Apprendendo in tenera età che i rapporti più stretti possono non essere permanenti, che la sicurezza è effimera e la famiglia passibile di essere modificata, la figlia che perde precocemente la madre sviluppa una visione adulta del mondo avendo tuttavia come strumenti per adattarvisi soltanto quelli della bambina o dell'adolescente."

"Dieci anni fa ero convinta di aver smesso di piangere mia madre, ma la verità era che avevo appena cominciato."

H.Edelman, Circe e tutte le donne senza mamma.




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