"Ogni parola che scrivo è soltanto un altro modo per dire il tuo nome. Anche se scrivo cielo, terra, musica, dolore, io sto scrivendo sempre e soltanto mamma."

lunedì 9 maggio 2011

Il Piccolo Principe


Una mia carissima amica di mail mi ha mandato questo bellissimo brano tratto da "Il Piccolo Principe". Devo dire che ho letto mille volte quel bellissimo libro, ma non avevo mai interpretato questo pezzo così come lei me lo ha fatto leggere.
Così, voglio condividerlo con voi...

"Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse,
visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle
ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!"
E rise ancora.
"E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi
conosciuto. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così,
per il piacere... E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il
cielo. Allora tu dirai: "Si, le stelle mi fanno sempre ridere!" e ti crederanno
pazzo.
"T'avrò fatto un brutto scherzo..."
E rise ancora.
"Sarà come se t'avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno
ridere..."
E rise ancora. Poi ridivenne serio.
"Questa notte... sai, non venire".
"Non ti lascerò".
"Sembrerà che io mi senta male... sembrerà un pò che io muoia. È così. Non
venire a vedere, non vale la pena..."
"Non ti lascerò".
Ma era preoccupato.
"Ti dico questo... Anche per il serpente. Non bisogna che ti morda... I
serpenti sono cattivi. Ti può mordere per il piacere di..."
"Non ti lascerò".
"Ma qualcosa lo rassicurò:
"È vero che non hanno più veleno per il secondo morso..."
Quella notte non lo vidi mettersi in cammino.

(Il Piccolo Pirncipe)


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