"Ogni parola che scrivo è soltanto un altro modo per dire il tuo nome. Anche se scrivo cielo, terra, musica, dolore, io sto scrivendo sempre e soltanto mamma."

giovedì 25 giugno 2009

Condividere è amare - Da Mery a Claudia...

Ciao, ho visto la mail di Claudia, ho deciso di leggerla, anche se sapevo che sarebbe stato difficile.
Col fiato sospeso e il cuore spezzato ho cominciato, non ho potuto evitare di piangere, alcune frasi sembrano essere state scritte da me, mentre le leggevo, mi è venuta la pelle d’oca.
Vorrei dirle che la capisco perfettamente, abbiamo passato situazioni molto simili.

Se avesse voglia di leggere, proverò a spiegare la mia esperienza.

Anche la mia mamma aveva un tumore al polmone, già in metastasi al momento della scoperta. La sua malattia è durata tre anni.
Avevo ventuno anni quando sono stata catapultata nel mondo dei tumori, delle chemioterapie, delle radioterapie, delle pet, delle tac e di tutto il resto.
Quando succede, ti ritrovi in un mondo sconosciuto, sei costretto a intraprendere questo difficile cammino, che non sai come finirà.
Ti ritrovi a vedere cose che non avresti mai pensato di vedere e a fare cose che non avresti mai pensato di fare.
Tutto ciò però con grande amore, avrei continuato a farlo anche per sempre, avrei fatto qualunque cosa per vederla guarire.
Vivi ogni giorno con il terrore, con l’angoscia, al solo pensiero che le cose vadano nel modo peggiore ti manca il respiro, ti senti impazzire.
E dopo il secondo intervento quando i medici hanno detto che non avrebbero fatto più nessuna cura, perché tanto sarebbe stata inutile, non c’era più nulla da fare, beh non credo di riuscire a spiegare a parole come mi sono sentita.
Non auguro a nessuno di vedere una persona cara soffrire così tanto, la sensazione d’impotenza che senti è indescrivibile.
Ogni notte mi addormentavo con il terrore di non rivederla più, ogni notte speravo, pregavo, che accadesse un miracolo, era la sola cosa che potesse salvarla.
Ed ecco che un giorno, la tua paura più grande si avvera, tutto finisce, non ci credi, ti sembra di essere in un film, non puoi fartene una ragione, ti chiedi come puoi continuare a vivere senza di lei, non la vedrai mai più, non la abbraccerai e non la bacerai mai più, come si può affrontare un simile dolore, una tale perdita?
Non si può, ti ritrovi ad andare avanti in qualche modo ma nulla sarà più come prima, nulla potrà colmare quel vuoto che ti strazia l'anima ogni mattina quando apri gli occhi e speri che sia stato solo un terribile incubo.
Niente e nessuno potrà darmi quello che mi dava lei.
Al solo pensiero di perderla mi mancava il respiro, ora mi trovo a dover andare avanti in qualche modo, anche se è molto difficile.
Era una donna stupenda, ha sempre affrontato la malattia con una forza e con una dignità che pochi avrebbero avuto nella sua situazione.
Ha sofferto così tanto, quei tremendi dolori la distruggevano, ma riusciva sempre a trovare la forza, ha fatto i lavori di casa fino a pochi giorni prima.
Ha combattuto fino alla fine, purtroppo però tutto ciò non è bastato.
Non importava se stesse bene o male, si sforzava sempre di essere in ordine e ci riusciva benissimo.
Quante volte le infermiere l’hanno presa in giro, le dicevano ma devi andare a ballare?
E quando gli ultimi tempi, si vedeva così diversa, ci stava così male.
Gli ultimi giorni il suo viso era così sofferente, mi ha fatto un effetto così strano, vederla dopo che. Era completamente cambiata, il suo viso era così disteso, tutto il dolore era scomparso, non stava più soffrendo, era così bella, da quanto tempo non la vedevo così...

Anche lei piangeva e ci diceva che stava male, che non ce la faceva più. I dolori erano insopportabili, ogni settimana aumentavano le dosi dei medicinali (erano derivati della morfina), finché ha dovuto assumere regolarmente proprio la morfina. E’ stato terribile vederla in quelle condizioni, vedeva cose che non c’erano, diceva cose che non capivamo, non era più la mia mamma.

Anch’io mi chiedo ogni giorno cosa hanno fatto di male queste persone per meritare tutto ciò, purtroppo credo che non troveremo mai una risposta.

Ho una nipotina di otto mesi e il pensiero che non conoscerà mai la sua nonna, mi distrugge.

Quanto le ha voluto bene, negli ultimi tempi era l’unica in grado di farla sorridere.

Ha potuto godersela solo per sei mesi.

Quando penso che non potrà vederla crescere…che rabbia…

Ogni volta che fa qualcosa di nuovo, come gattonare o mangiare le pappe… mi viene un colpo al cuore, perché penso che lei non c’è e non può vederla…


Ciao

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