Vorrei che la mia vita fosse semplice.
Invece non lo è.
Non lo è mai stata.
Vorrei aver stretto un patto con Dio.
Un contrappasso.
Tanto mi hai tolto, ora lasciami vivere in pace.
Non è così.
Attiro su di me ogni sorta di difficoltà.
A volte, sono cos' scoraggiata, che non mi aiuta nemmeno pensare che Dio non da mai croci che non si possano sopportare.
Quando sono molto stanca, del dover lottare sempre, come in questo periodo, mi chiedo perchè la mia vita debba essere in salita.
Mi è stato già tolto molto (tutto?) e ora cerco solo, faticosamente, di arrancare verso un isolotto di quiete.
Non ho grandi pretese, solo di sentire dentro quella pace che invece mi manca.
Mi manca perchè è tutto sempre troppo difficile.
Devo continuamente dimostrare qualcosa a qualcuno, non basta mai quello che faccio, non arrivo mai al traguardo.
Ogni volta, qualcosa spiazza il mio cammino.
Cerco di intravedere un progetto, un cammino, in queste continue uscite di strada, questi sbandamenti del cuore e dell'anima, ma mi risulta difficile credere che questo disegno mi porti a qualcosa di più grande.
Più che un disegno, a volte ho l'idea che Dio stia scarabocchiando mentre parla al telefono.
Emergo, e di nuovo affondo.
Respiro, e di nuovo annego.
E sono stanca, di molte cose.
Poi.
Nella continua ambivalenza che è la mia vita,
mi accorgo con le lacrime agli occhi di essere profondamente riconoscente di tutto ciò che ho.
Sto vivendo una vita che mia mamma non ha avuto il lusso di vivere, ho già un anno in più di lei e questo è un dono.
Sono sana, come lo è mia figlia, come lo è mio marito. E questi sono doni che non posso ignorare.
Ho una casa, cibo sulla tavola, amici e amore.
E non posso nascondere la mia gratitudine,
Così mi trovo a pensare che anche se c'è una nuova prova sul mio cammino, essa non intaccherà il mio spirito.
Non mi porterà via l'amore.
E se questa sbandata sarà più dura delle altre da digerire, sarà comunque un nuovo passo, un nuovo orizzonte.
Finchè avrò occhi che mi permettono di vedere un orizzonte, finchè stringerò la mano di mia figlia, finchè posso sentire la Tua presenza sulla mia spalla destra, io combatterò.
Perchè sono una sopravvissuta, una Fenice, una combattente.
Perchè tu, mamma, mi sei accanto e me lo fai capire anche così...

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