Non so se sarò in grado di infilare in questo post tutto quello che mi é passato per la testa in questi giorni.
Sono sempre giorni difficili, quando hai perso qualcuno che ami.
Non sono certo le luci di Natale ad illuminare un po' il tuo dolore.
Una cosa, però, l'ho capita.
Solo ora, che sono figlia e mamma, orfana ma allo stesso tempo guarita dall'amore per mia figlia.
Il dolore di una madre non ha eguali.
Lo dico da orfana, da figlia. Ho lottato tutta la vita contro il mio dolore, ma solo ora capisco che ne ho assaggiato solo la parte meno amara.
Io ho la mia vita, ho il futuro, ho mia figlia.
Ho ancora negli occhi le luci di Natale.
Mia nonna, che ha perso sua figlia, non ha più nulla.
Per lei non è Natale mai più.
Non è tregua, non c'è magia.
Il dolore sordo rimbomba se possibile ancora più forte, quando tutti intorno a te sono felici.
L'unica soluzione è l'isolamento, una soluzione che fa male a tutti.
Ma cosa resta a una mamma che ha perso una figlia?
In cosa spera, a che cosa si aggrappa?
Cosa farei io oggi se perdessi la mia piccola?
Io lo so.
Impazzirei.
Non per modo di dire, tanto per parlare.
No, io semplicemente diventerei pazza.
Addio convenzioni sociali, addio vita, addio persone.
Ora so che il mio dolore non é paragonabile. E capisco mia nonna, in tutti i suoi spigoli, nella sua mente che ora fa le bizze, che appanna il vetro della sua memoria, che la offusca. Forse le sta donando solo un po' di pace.

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